La flaianite. Peppino annusa il mondo.

Nel 1990 Giovanni Russo conia il termine flaianite per indicare la tendenza a citare, anche a sproposito, lo scrittore Ennio Flaiano. Russo allora non sapeva che 14 anni dopo sarebbe nato facebook, il paradiso delle citazioni “ad capocchiam”.

Il mondo dei social cerca pillole di saggezza da propinare ad un grande pubblico spesso semianalfabeta per ottenere migliaia di like facendo leva su  una filosofia spicciola per superare il  malessere sociale del momento dando conforto e/o scatenando odio, immotivato ma catartico. Continua a leggere La flaianite. Peppino annusa il mondo.

Zanzibar, ovvero anche i turisti sono viaggiatori

Sono abbastanza stufa di questa  moda radical chic di guardare dall’alto in basso i turisti che si concedono una vacanza di una settimana dopo un anno di lavoro e magari vanno in un villaggio all inclusive unendo la voglia di riposo a quella di vedere posti nuovi. La parola turista è diventata un’offesa. E poi scopri che questi nuovi Cristoforo Colombo si fanno viaggetti di 10 giorni in posti lontani, in albergo e con tutte le comodità, ma si dichiarano esploratori, viaggiatori, mai turisti. Continua a leggere Zanzibar, ovvero anche i turisti sono viaggiatori

Ma quanto è bello Andrea Perroni?

Erano gli anni  ’80 quando tra un bicchiere di vino ed un panino irrompe sul palco un ragazzino con la faccia pulita che inizia a cantare l’amore rubato. Continua a leggere Ma quanto è bello Andrea Perroni?

Confidenze

Lucia de Gregorio segue la mia avventura dal primo volo.

Ci siamo sentite spesso via whatsapp: io le raccontavo quello che vivevo e lei sognava, mi incoraggiava e prendeva appunti.

Dopo diversi articoli sulla gazzetta ha scritto un pezzo su confidenze in cui ha raccontato la mia storia; alla fine è stato il pezzo più votato dai lettori, così siamo finite sul blog!

questo è l’articolo (dal blog)

In viaggio con me stessa

Penisola Sorrentina – Costiera Amalfitana

La costiera amalfitana è uno di quei posti creati dal padreterno per “arricrearti” l’anima. Un luogo dove l’uomo ha assecondato la natura creando suggestione e poesia.

Se non lo vedi non ci credi. Continua a leggere Penisola Sorrentina – Costiera Amalfitana

Solo cose belle

Prima di partire, come molti italiani, vedevo la fuga dall’Italia come l’unica speranza possibile. Vivere in un Paese dove la corruzione è ai livelli massimi mentre il lavoro ai minimi, dove la scuola arranca, il governo non migliora i servizi minimi essenziali, dove avevo iniziato a lavorare a 19 anni sapendo che dopo 35  sarei andata in pensione ma la pensione la vedrò da settuagenaria, per non parlare della buonuscita, dove i ticket sanitari e le tasse universitarie aumentano e con lo stipendio non arrivi più a fine mese, dove le strade sono rotte e sporche e il patrimonio culturale da Pompei in giù va in frantumi,  dove la chiesa dirige le coscienze con i suoi campanili, dove i parlamentari nel tempo hanno aumentato a dismisura i loro stipendi dimezzando il  loro livello culturale, ebbene vivere in un tale Paese può essere veramente demotivante.

Poi sono partita. Continua a leggere Solo cose belle

Ogne scarrafone

♥Sono insegnante.

Un lavoro ambito da molti. Soprattutto da chi non può farlo: chi non ha una laurea, chi troppo presto ha chiuso i libri che già aveva aperto malamente, chi cerca un lavoro semplice, che ti fa stare a casa a Pasqua, a Natale e d’estate e, dulcis in fundo, che vai a lavoro solo per 18 ore settimanali. Continua a leggere Ogne scarrafone

Non ci avete fatto niente.

“Ero andata a Sorrento per il compleanno di mia figlia. Era la prima vacanza dopo la morte di mio marito. In piscina presi un cocktail e dopo averlo bevuto mi sentii strana. I baristi mi dissero “ti portiamo in piscina”. Fui spinta su una sedia a sdraio, c’erano i baristi nudi. […] Dopo mi portarono in un altro locale, dove c’erano molte brandine. Riconobbi un barista con la maglietta ‘king’. In questo altro locale c’erano molte brandine, decine di uomini nudi e anche due di mezza età. Mi facevano male, mi tappavano la bocca, provavo a chiudere le gambe ma loro me le riaprivano. Alcuni scattavano foto, ho anche visto una di queste foto, loro ridevano: nella foto c’ero io circondata da peni. Alla fine mi hanno rivestita e uno di loro mi ha riaccompagnata. Ho visto mia figlia che mi ha chiesto ‘dove eri, ti ho cercata ovunque’”. Continua a leggere Non ci avete fatto niente.